Un Piano di Area Vasta per il territorio della Carnia
Il Progetto Susplan ha offerto alla Carnia l’opportunità di elaborare per il suo territorio un piano di area vasta, delineando le strategie per il suo sviluppo futuro sulla base delle sue caratteristiche identitarie, anche attraverso il confronto con le politiche territoriali delle regioni limitrofe. Il progetto ha dovuto adeguarsi alla riforma urbanistica regionale in atto, anticipandone i contenuti e creando le condizioni per la sua futura applicazione. La Carnia si è quindi attribuita il ruolo di Sistema Territoriale Locale, che solo il Piano di Governo del Territorio in fase di approvazione avrebbe potuto formalmente riconoscerle. Durante il progetto è inoltre stata avviata dalla Regione la riforma degli enti locali, che prevede la nascita delle Unioni Montane. In tale contesto si è lavorato definendo le competenze e le responsabilità di un unico ente territoriale montano che opera nell’ambito della pianificazione e delle politiche di sviluppo locale cercando di sfruttare al meglio l’occasione offerta dal Progetto: costruire una visione per il futuro.
In mancanza di linee guida sovraordinate, il riferimento metodologico è stato quello della scuola territorialista toscana. Si è proceduto con un percorso bottom-up che in Carnia ha fatto affidamento su precedenti esperienze di partecipazione e condivisione, sulla disponibilità interna di un aggiornato sistema informativo territoriale e sulla collaborazione di professionalità esterne resa possibile dalle risorse del progetto. Nell’ottica della massima condivisione degli strumenti, il progetto ha permesso innanzitutto di sviluppare il Sistema Informativo Montano (SIM) – www.simfvg.it – una infrastruttura concepita nell’ambito di un Progetto di Agenda 21 Locale, che raccoglie, organizza, elabora e mette in rete i dati territoriali consentendo agli operatori pubblici e privati l’accesso e la verifica delle informazioni di supporto nelle decisioni inerenti la pianificazione e la programmazione territoriale.
Oggi il SIM organizza l’informazione territoriale, anche transfrontaliera, sulla base delle indicazioni della direttiva Inspire, rendendo disponibili gli strati relativi alla cartografia di base e tematica, riguardante servizi e infrastrutture, aree naturali protette, energie rinnovabili e zonizzazione comunale.
Un sistema di conoscenze strutturato e condiviso che consente un confronto sui temi della programmazione e della pianificazione territoriale e rende possibile l’avvio di una pianificazione transfrontaliera comune. In Friuli, l’infrastruttura ha già trovato applicazione nella pianificazione di settore, con l’elaborazione comune dei Piani di Classificazione Acustica per Comuni della Carnia, della Comunità collinare del Friuli e della Comunità Montana del Torre, Natisone e Collio. I principi su cui si basa il SIM sono la trasparenza e la partecipazione nella costruzione degli strumenti di pianificazione ad ogni livello. Anche alcune scelte tecnologiche, prima fra tutte l’appoggio a software completamente liberi, sono state fatte in quest’ottica
L’esperienza pilota condotta dalla Comunità Montana della Carnia ha portato all’elaborazione di quattro documenti:
La Carta dei Vincoli costituisce la base conoscitiva e propositiva per la gestione del sistema dei vincoli territoriali, ne evidenzia i problemi e avvia una discussione circa la loro effettiva efficacia e utilità.
L’analisi della situazione attuale ha portato alla formulazione di una proposta per una rappresentazione e gestione omogenea dei sistema vincolistico, pur mantenendo la suddivisione tra vincoli determinati a livello locale (comuni) e vincoli sovra-ordinati. E’ stato inoltre avviato un processo partecipativo che ha coinvolto i funzionari tecnici comunali della Carnia, quotidianamente impegnati ad affrontare questo importante aspetto della gestione territoriale e del rapporto tra istituzioni e cittadini.
Ad oggi il documento si compone di una mappa interattiva dei diversi vincoli sovraordinati, accompagnata da una relazione e da una schedatura con evidenziati, per ognuno di essi, i principali problemi riscontrati e le proposte per la loro soluzione. In futuro è prevista la fornitura ai Comuni delle delimitazioni di alcuni vincoli sovraordinati identificati secondo la metodologia proposta e l’avvio di un confronto con gli enti preposti alla loro gestione per trovare delle modalità di applicazione che siano semplici ed efficaci, in rapporto agli obiettivi del vincolo stesso.
La Carta dei Valori riconosce e seleziona i valori presenti e percepiti sul territorio. Tali valori identificano la realtà carnica e sono sia gli elementi “costitutivi” su cui investire per la conservazione della sua identità, sia risorse per il suo sviluppo sostenibile. La Carta dei Valori è un quadro conoscitivo di base che alimenta l’elaborazione degli strumenti successivi, ma nello stesso tempo ha il compito di indicare quali sono i “valori” non negoziabili, le invarianti, su cui costruire la Carta dello Statuto.
La costruzione della Carta dei Valori ha reso necessaria la ricognizione dei documenti e dei dati geografici esistenti, oltre che l’elaborazione di nuovi dati. Si è poi attivato un processo di partecipazione per condividere e confrontare il percorso di pianificazione intrapreso, raccogliere informazioni altrimenti non disponibili e sollecitare l’espressione dei valori da parte della comunità.
Il processo partecipativo ha previsto:
- la realizzazione di interviste ai “testimoni privilegiati” (26 in tutto), scelti tra coloro che hanno contribuito alla costruzione del territorio o alla sua comprensione;
- l’attuazione di tavoli di lavoro tematici, rivolti a una selezione di attori locali per discutere e validare con taglio tecnico-scientifico il processo in corso ed i suoi risultati provvisori;
- l’attivazione di un forum virtuale;
- la messa in rete dell’Atlante delle segnalazioni dei valori territoriali della Carnia ; sito web dove chiunque può indicare quali siano a suo parere gli elementi importanti nel determinare il valore del territorio.
Con la Carta dei Valori sono stati individuati, rappresentati ed interpretati:
- il patrimonio riconosciuto in modo ufficiale dalla normativa, chiamato “Carta zero”. Gli elementi di tale carta sono spesso riconducibili alla Carta dei Vincoli. Hanno in ogni caso richiesto un ulteriore approfondimento nell’ambito del progetto (cfr. Carta dei Vincoli);
- i sistemi, cioè la selezione dei principali valori del territorio ed il modo in cui questi vengono utilizzati; per ciascun sistema è stata specificata l’importanza nella costruzione del territorio in passato, la potenzialità come risorsa, i dati geografici che lo compongono e la relazione fra questi. Sono state inoltre indicate le linee possibili per il successivo lavoro della Carta dello Statuto.
I 9 sistemi individuati – sistema agro-silvo-pastorale, della natura, dell’acqua, delle energie rinnovabili, della memoria, dell’accessibilità, dell’abitabilità, dell’ospitalità, delle attività produttive – articolati in sottocarte tematiche – sono intesi e proposti come i principali valori specifici del contesto e base nella costruzione del progetto del territorio della Carnia;
- le evoluzioni delle componenti del territorio, evidenziando le forze, positive e negative, esogene ed endogene, che incidono sul mantenimento e/o trasformazione dei sistemi locali (trasformazioni dell’uso del suolo, evoluzione della popolazione, estinzione delle produzioni tradizionali, chiusura delle scuole, riduzione dei tracciati stradali, progettualità espressa negli anni da enti ed istituzioni locali, indizi e spie di recentissime trasformazioni);
- gli ambiti territoriali/paesaggi con identità riconoscibili, facendo riferimento alle elaborazioni ufficiali sul paesaggio esistenti in regione.
La Carta dello Statuto è lo strumento di garanzia che si prende carico dei “valori” individuati nell’ambito della Carta dei Valori e ne sviluppa i contenuti, ne persegue la condivisione con i soggetti che hanno il compito istituzionale della gestione del territorio, arrivando a stabilire le “regole” per una gestione sostenibile.
E’ quindi un patto condiviso e sottoscritto che diventa strumento di valutazione per nuove trasformazioni sulla base di una visione comune. Tale visione si è confrontata con le dimensioni della sostenibilità presenti nel territorio montano, discusse in appositi tavoli di lavoro:
- l’agricoltura di montagna;
- l’autosufficienza energetica;
- la rete ecologica alpina;
- vivere in montagna;
- il turismo e la produzione;
Sul piano metodologico i tavoli di lavoro sono stati affiancati da una ampliamento e revisione dei dati territoriali. Si sono ottenute così 4 ulteriori rappresentazioni:
- Carta dei rischi;
- Carta delle sensibilità del paesaggio;
- Carta delle sensibilità di carattere culturale-identitario;
- Carta delle sensibilità di carattere naturalistico;
assunte quali indicatori della situazione al 2012.
La discussione su questi temi ha portato all’individuazione dei punti di forza territoriale sui quali agire e alla formulazione dei Dieci Indirizzi per il futuro, che costituiscono il cardine del documento; tali indirizzi sono stati condivisi, in particolar modo con le amministrazioni comunali, al fine di poter giungere alla loro futura sottoscrizione.
Esso individua e definisce:
- i principi per il governo del territorio
- le invarianti strutturali del territorio, ossia le risorse e i beni essenziali che ne costituiscono l’identità e che dovranno essere tutelate
- Il sistema di regole per il loro uso che hanno guidato nel passato l’organizzazione dell’assetto territoriale e la configurazione del suo paesaggio
- I benefici ricavabili da tali risorse e dunque le prestazioni di qualità territoriali e funzionali che devono essere garantite nel lungo periodo secondo i principi dello sviluppo sostenibile.
La Carta dello statuto del territorio della Carnia comprende:
- l’analisi di sensibilità del territorio
- l’analisi dei potenziali sviluppi (evoluzioni positive)
- l’analisi dei potenziali conflitti, rischi e impatti
- il quadro di riferimento per le valutazioni degli interventi di trasformazione (con particolare attenzione per la Valutazione Ambientale Strategica).
La Carta delle Strategie individua linee d’azione in grado di alimentare processi di sviluppo o di evoluzione positiva incidendo direttamente sulle potenzialità e sulle risorse offerte dal territorio, tentando di ridurre od eliminare le criticità riscontrate.
Il metodo seguito consiste nell’individuazione di obiettivi strategici commisurati alle potenzialità locali. riprendendo i punti di forza individuati nell’ambito della Carta dello Statuto. La complessità del sistema Carnia richiederà interventi condivisi strategici mentre il forte senso dell’identità dovrà portare allo sviluppo delle risorse locali. I temi affrontati a livello strategico sono cinque:
- Abitare in montagna;
- Turismo;
- Agricoltura, zootecnia e risorse forestali;
- Attività produttive;
- Autosufficienza energetica;
- Rete ecologica alpina e Servizi e infrastrutture;
In generale il progetto è basato sulla condivisione delle interpretazioni dello stato di fatto, degli obiettivi e degli indirizzi per il futuro governo del territorio al fine di portare a scelte più consapevoli e sostenibili. Un approccio che parte dal basso, che costituisce il supporto per le decisioni che riguardano il futuro del territorio montano, ed è il primo passo per integrare le diverse istanze espresse dal territorio e per ridurre al minimo i conflitti tra gli obiettivi dei diversi attori territoriali.